Ce li vedete Grillo e Berlusconi in un “faccia a faccia” tv registrato in un bar, senza gridare? O Renzi vs Salvini in uno scenario così?
Una situazione simile sarebbe stata strana anche in Spagna, fino a poco tempo fa. Ma adesso le cose sono cambiate, la nuova politica (fatta da Podemos e Ciudadanos) avanza, e la tv si regola di conseguenza.
È andato in onda l’altro ieri il dibattito elettorale tra Pablo Iglesias e Albert Rivera (che ho raccontato su Blogo nello speciale sulle elezioni 2015 in Spagna). A trovar loro una originale collocazione in tv è stato Jordi Évole, creatore e conduttore di Salvados. Il programma di La Sexta, in onda dal 2008, ha letteralmente sbancato l’Auditel spagnolo (che lì non è in “pausa di riflessione” e continua a sfornare dati di prima mattina, verso le 8 e non alle 10 come in Italia). 5 milioni di spettatori e il 25,2% di “cuota de pantalla” (share). E per non guastare, anche l’hashtag #AlbertVsPablo diventato trending topic sia a livello nazionale che a livello mondiale.
La location era un vero bar “de toda la vida” di Barcellona, il Bar Tio Cuco. Il confronto è stato pacato e sembrava più che altro una chiacchierata. Guardare i video per credere. Niente toni da tribuna politica, niente cronometri a misurare i tempi di risposta. Di classico c’era solo ciò che hanno preso i due contendenti: café con leche in bicchiere di vetro. Il programma, registrato, è stato montato senza le pressioni dei due partiti.
E ora l’innovatore Jordi Évole – certamente agevolato dalla freschezza mediatica di Iglesias e Rivera – prova a rilanciare: ha proposto a Rajoy di portare una famiglia spagnola alla Moncloa (il Palazzo Chigi di Madrid) e registrare lì un’altra puntata di Salvados. Riuscirà nell’impresa? A due mesi dalle elezioni ormai siamo pronti a tutto!